Fantasie Erotiche

Le fantasie erotiche sono parte delle tante sfumature della sessualitá. Definite in passato “sogni proibiti”, tecnicamente, sono rappresentazioni mentali dal contenuto “hot”, utili ad avviare ed enfatizzare l’attivitá sessuale. Sono spontanee, cioè nascono senza che lo si desideri e fanno la prima comparsa in età adolescenziale, manifestandosi nella forma più semplice come anticipazioni di esperienze primarie. Diversamente dal desiderio sessuale, le fantasie non corrispondono a qualcosa che si desidera compiere nella realtá. Sovente rimangono “fughe” mentali nel mondo dell’eros. Vediamone alcune tra le più diffuse:

  • femminili: fare l’amore in luoghi pubblici (ascensore, ufficio, palestra…) o in un luoghi deserti (spiaggia, mare aperto, isola…). Farlo con una persona specifica (amico, collega, personaggio famoso, perfetto sconosciuto…) o con più persone contemporaneamente. Farlo con una donna, ecc.;
  • maschili: rapporti con più donne (anche omosessuali), rapporti omosessuali, sadomasochistici o esibizionistici, mercenari, di gruppo, con altre coppie, ecc.

Immaginare non significa desiderare!
Statisticamente, almeno una tra queste fantasie é passata per la mente di ognuno di noi, anche solo per un istante; sempre i numeri ci dicono che non tutti le accettano e molti addirittura le temono. Nessuna paura! Avere una fantasia non significa “desiderare” di metterla in pratica. Non é questo il motivo per cui la nostra mente ne produce. L’utilitá reale di una fantasia é quella di attivare e stimolare il desiderio e l’eccitazione e svolgere la funzione di valvola di sfogo psicologica.
In sostanza, le fantasie fanno bene al corpo e alla mente.
Può succedere che una scena immaginata in una fantasia scateni sensi di colpa. Il senso di colpa può originare dalla divergenza tra il desiderio reale determinato da una situazione (ad esempio, fare l’amore con il partner) e il contenuto della fantasia (immaginare di fare l’amore con una persona diversa dal partner). Altre volte, le cause scatenanti il senso di colpa dipendono da motivi di natura socio-culturale (i primi, da sempre, a generare i cosiddetti tabù sessuali).
Ne parlo con il partner?
Non sempre è bene e facile condividere una fantasia di questo genere col partner perché alcune delle scene immaginate potrebbero non includerlo o disturbarlo. Ciò renderebbe difficile anche la spiegazione dei motivi sottostanti la fantasia e la conseguente gestione dei conflitti da essa derivanti. Per cui, appurato che l’effetto di tali fantasie sia vantaggioso soprattutto per chi le vive, é consigliabie che rimangano segrete.
Nel caso in cui, invece, la dichiarazione e la condivisione in coppia di una fantasia riuscisse ad essere propedeutica a un momento di intimità, il consiglio diventa quello di utilizzarla.

La sessualitá é ricca di sfumature. Le fantasie ne sono un esempio. Viverle con serenitá e leggerezza é la chiave giusta per un corretto equilibrio psicosessuale.

Disturbo dell’erezione di tipo “situazionale”

cura disturbo erezione dott. Fabrizio PomaricoIl disturbo dell’erezione o disfunzione erettile, è caratterizzato dalla persistente o occasionale incapacità di raggiungere o mantenere l’erezione. E’ un disturbo delle molteplici sfaccettature per cui per classificarlo si adottano criteri diversi:

  • in base ai tratti sintomatici (erezione completa/parziale/assente);
  • cause scatenanti (tipologia eziologica organica, iatrogena, situazionale…);
  • periodo di insorgenza temporalmente determinato (disturbo primario o secondario).

In questo spazio descriverò la variante “situazionale”. È la tipologia più strettamente legata al contesto (situazioni, luoghi o partner). In altre parole, chi presenta questo disturbo rischia di avere una totale o parziale incapacitá di avere un’erezione solo in alcune situazioni (ad esempio, in un determinato posto o con una specifica partner) e in tutte le altre conservare una funzionalitá erettiva del tutto normale.

Cause
Il problema si verifica per coincidenza di fattori che tendono a ripetersi nel tempo:

  • ansia da prestazione;
  • paura del fallimento;
  • pensieri di natura paranoide;
  • bassa autostima o eccesso di autostima con profezia negativa che si auto-avvera;
  • partner femminile giudicante o con alte aspettative circa la prestazione;
  • tendenza eccessiva all’auto-controllo;
  • spectatoring (tendenza patologica all’auto osservazione).

Cosa succede in quel momento

Il tentativo di gestire contemporaneamente le dinamiche psicologiche legate a questi fattori (ad esempio il forte desiderio sessuale contrapposto al dubbio/paura di non riuscire) crea uno stato disfunzionale che interferisce con il normale e naturale svolgimento dei processi fisici e psicologici che portano all’erezione, inibinendone così il funzionamento.

Il quadro psicologico
Il paziente che giunge in consultazione presenta solitamente i seguenti tratti sintomatici:

  • stato di ansia; 
  • umore depresso;
  • fobia della prestazione sessuale (percepita come “non più affidabile” o “non piú come in passato”);
  • evitamento parziale o totale delle situazioni di intimità;
  • stima di sé compromessa;
  • paura di perdere la partner.

Incidenza del disturbo e soluzione
Il disturbo dell’erezione di tipo “situazionale” pur essendo la forma con maggiore morbosità che incide sulla popolazione maschile è anche quella che presenta il più basso indice di gravità. Pertanto la probabilità di guarire è molto elevata (oltre 80% di casi risolti). 

Terapia
La terapia segue delle linee guida specifiche. Sinteticamente: 

  • trattamento preliminare della “porzione” ansiosa che genera e alimenta il disturbo.
  • eliminazione dell’angoscia fobica legata alla prestazione e della tendenza ad evitare le situazioni ad essa associate.
  • ridefinizione e correzione della modalità di interazione sessuale con la partner (preliminari, atto sessuale, orgasmo)

L’intervento produrrá una pressoché immediata ripresa del processo erettivo (nel caso di erezione assente) o tono erettivo (in caso di erezione parziale).
Se necessario 
verrà posta attenzione su eventuali fattori individuali che possono intervenire negativamente sull’atto  (miglioramento dell’autostima, ridefinizione del concetto di funzionamento e successo sessuale, conoscenza del proprio corpo e del corpo della partner).