Coronavirus: come evitare la psicosi. 5 pratici suggerimenti

Coronavirus: come evitare la psicosi.

5 Pratici suggerimenti

 Tutti ricorderemo il 2020 come l’anno del Coronavirus,  l’epidemia moderna e mediatica che ci ha chiuso in casa, che ha stravolto abitudini quotidiane, cambiato le modalità di relazione e di lavoro. L’anno dell’angoscia per il futuro, dei compleanni in videochiamata, delle file davanti ai supermercati. L’anno degli sguardi con il volto semicoperto da una mascherina FFP3.
Ancora oggi una soluzione che sciolga questo “incantesimo” biologico non esiste. E in attesa di una soluzione facciamo i conti con le nostre forze, con le nostre paure, con i silenzi, con noi stessi. Debolezze personali, disagio quotidiano, isolamento, preoccupazione per i cari, senso di impotenza sono gli elementi che mettono la mente a dura prova. Quali potrebbero essere i rischi?
Sindromi d’ansia, panico, paranoia, manifestazioni psichiche post-trauma, ossessioni, depressione, abusi alimentari e da sostanza, sono i disturbi con i quali, con alta probabilità, potremmo fare i conti. Alcuni tra questi potrebbero emergere subito, altri potrebbero manifestarsi addirittura mesi dopo. I fattori che potrebbero determinare una differente risposta personale nella manifestazione del disturbo sono tre:

  • condizioni psicologiche individuali di base, più o meno ottimali;
  • l’incidenza psichica oggettiva del fenomeno (ovvero l’impatto di una notizia sulla mente), correlata alla modalità attraverso la quale esso viene descritto e diffuso dai media (ovvero con toni più o meno allarmanti, sensazionalistici, o a volte anche terroristici);
  • modalità soggettiva di percezione e reazione al fenomeno (ogni persona elabora diversamente l’informazione  e diversamente vi reagisce in modo più o meno funzionale);
    Come possiamo tutelarci? 

Ecco di seguito 5 suggerimenti pratici da seguire per evitare la “psicosi” o, più correttamente, la “nevrosi” da Coronavirus:

1 Evitate di sottoporvi ad un eccessivo flusso mediatico e al sovraccarico di informazioni. L’informazione, da utile strumento, può trasformarsi in un’arma a doppio taglio diventando  la principale causa di ansia e angoscia! Attenti anche alla qualità e alla quantità dell’informazione. Leggete o ascoltate fonti attendibili (esenti da fake news) ma anche con queste non esagerare nella quantità. Il suggerimento é di seguire non più di due telegiornali al giorno. Per quanto riguarda internet, ponete un limite alle ricerche sul web, riguardanti il tema del coronavirus, ed evitare di cadere nella trappola delle notifiche e degli aggiornamenti  continui;

2. Evitate di rendere il Coronavirus l’argomento centrale delle vostre conversazioni. Differenziare i temi delle vostre telefonate o delle vostre “chiacchierate”;

3. Evitate di porvi un numero eccessivo di domande in merito a possibili scenari o evoluzioni future che riguardino il fenomeno epidemico. Farlo potrebbe aumentare lo stato soggettivo di angoscia per il futuro.

4. Canalizzazione delle risorse nel tempo presente. Cercate di concentrarvi nel “qui ed ora”, il tempo presente, la vostra giornata, unica sicurezza per tutti. Organizzatela, strutturatela, e vivetela intensamente. “Utilizzate” al meglio possibile tutti gli elementi che quotidianamente avrete a vostra disposizione. Ad esempio, ora che si deve stare in casa, pensate a cosa avreste sempre volto fare ma che, per mancanza di tempo, non avete potuto fare (leggere, dipingere, verniciare una stanza, fare lavori in casa, suonare, aggiustare la motocicletta, seguire un corso on-line, stare più tempo con i familiari, cucinare, vedere un’intera stagione della serie TV preferita, fare esercizio fisico, trovare un modo diverso di lavorare, fare una bella chiacchierata telefonica con un amico…).

5. Mantenete la routine quotidiana ed i punti di riferimento abituali. La salute psicologica si nutre di punti di riferimento, a partire dai più semplici donati dalla natura (come l’alternanza del giorno con la notte), ai più convenzionali come la strutturazione delle abitudini quotidiane. Totale anarchia cronologica, noia, isolamento sociale, senso di alienazione, possono mandare in frantumi queste certezze e generare una flessione negativa del tono dell’umore o nel peggiore dei casi depressione. Pertanto, il suggerimento é quello di non perdere le “vecchie” abitudini.  Svegliatevi con comodo ma non stravolgete i ritmi biologici. Evitate, qualora accadesse, di rimanere in pigiama. Continuate a curare il corpo e il vostro aspetto. Vestitevi come se doveste uscire o andare a lavoro, come se fosse un giorno normale. 

In questo periodo di emergenza sanitaria, é quantomai importante saper gestire gli stati emotivi,  agire in modo corretto e non disperdere le risorse. Spero che questo mio piccolo contributo possa servire a far stare meglio.

 Per concludere, mi piace pensare che l’uomo, nel male e nel bene, abbia sempre avuto la sua porzione di libertà di scelta. Perciò, non c’è condanna al destino umano, c’è solo l’agire umano ed entro questo vi è la soluzione.

Fabrizio Pomarico

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