Attacchi di panico

"La paura è la cosa di cui ho più paura"

M. de Montaigne

Come risolvere in tempi brevi

Testimonianza di V. 27 anni

Come tutte le sere sono nel mio letto, la tv accesa e la luce soffusa. Ad un tratto inizio a sentire una forte stretta al cuore e un qualcosa di inspiegabile che non mi permette di respirare.

Il cuore batte così forte che sembra voler uscire dal petto e le mie mani sudano, tutto il mio corpo trema, non so che fare, il respiro è sempre più affannoso. Ho paura di morire! Cerco di alzarmi lentamente. Mi gira la testa, mi sento svenire e ho una forte nausea, che mi succede? Chi può aiutarmi? Sono sola. Mi stendo sul letto, faccio passare qualche altro terribile minuto. Ora mi sembra di respirare meglio, forse l’unica cosa da fare è attendere che faccia giorno sperando che questa terribile esperienza non si ripeta. Ringrazio la mia ex-paziente V. per l’utile testimonianza. V. ha sofferto di attacchi di panico ricorrenti (quasi ogni giorno) per 4 anni ma ora sta bene, ora è solo un ricordo.

 

Cosa è un attacco di panico ?


L’attacco di panico è una manifestazione di intensa paura (circoscritta nel tempo) spesso legata all’urgenza di fuggire di fronte a eventi ritenuti catastrofici ed incombenti.

 

Come riconoscere un attacco di panico ?


I sintomi raggiungono il loro apice in pochi minuti e possono essere somatici o cognitivi: palpitazioni, sudorazione, tremore, dispnea (difficoltà respiratoria) o sensazione di soffocamento, dolore o fastidio al torace, nausea, disturbi addominali, vertigini, sensazione di "testa leggera", de-realizzazione (senso di irrealtà), depersonalizzazione (sensazione di essere "staccati" da se stessi), formicolio o perdita del senso del tatto, brividi o vampate di calore, paura di perdere il controllo o di "impazzire", paura di morire.  Quando gli attacchi di panico sono ricorrenti si parla di Disturbo di Panico.

 

Genesi di un attacco di panico


L’attacco di panico è frutto di un processo di interazione circolare mente-corpo che può innescarsi in qualsiasi momento, in seguito ad uno stimolo percettivo potenzialmente pericoloso (figura1) oppure a causa di un pensiero riguardante qualcosa di minaccioso, reale o immaginario (ad es. "…se mi sentissi male qui? Avrei vie di fuga?"). In un attimo, i parametri fisiologici (frequenza cardiaca, pressione arteriosa ecc.), si innalzano bruscamente. La sensazione di alterazione, innesca pensieri e convinzioni minacciose che retroagiscono veicolando nell’organismo ulteriori reazioni di allarme che conducono ad ancor più alte reazioni psicofisiologiche, e cosi via. In pochi minuti, si arriva ad un "tilt" mentale rappresentato dall’attacco di panico vero e proprio. 

 

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 Come curarsi ?


Solitamente il paziente si rivolge allo specialista quando gli attacchi di panico divengono tanto frequenti da impedire il normale svolgimento delle attività quotidiane. Altre volte chiede aiuto per le implicazioni legate al disturbo: depressione, abuso di farmaci, ritiro sociale, parziale o completa incapacità di affrontare il mondo esterno. Oggi esiste una vasta gamma di efficaci psicoterapie in grado di aiutare chi soffre di attacchi di panico; poche sono però quelle che garantiscono criteri di efficienza (l’efficienza è la capacità di produrre effetti in tempi brevi), fattore non trascurabile perché esiste una notevole differenza tra guarire dal panico in 3 mesi e guarire in 3 anni. E’ importante quindi che il paziente sappia scegliere, anche aiutato dal proprio medico, il percorso terapeutico più adatto.

L’approccio breve strategico negli anni si è dimostrato particolarmente efficace (oltre il 90% dei casi riusciti) ed efficiente nella cura della sindrome da attacchi di panico.

Sintetizzando, l’approccio breve strategico si basa sull’utilizzo di stratagemmi terapeutici che già dalle prime sedute producono lo sblocco della sintomatologia conducendo il paziente a sperimentare concretamente il superamento del problema.

 

 

 

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